domenica 10 febbraio 2019

PERCHÈ SANREMO È SANREMO

Sanremo è un po' il termometro delle emozioni, ci siamo cresciuti tutti, chi più chi meno, con le canzoni del Festival a farci compagnia. Sanremo é stato il palco dei fiori, dei talenti, delle giovani promesse, delle polemiche, delle lacrime, dei commenti, delle foto in bianco e nero e ora a colori, dei big e delle gaf, dei cd venduti e delle classifiche che ora vanno sul mondo veloce di youtube e spotify.
È bello vedere l'emozione sui vostri volti, l'entusiasmo di Veronica per la canzone di Irama, la dolcezza di Michela per la canzone di Cristicchi, o quella di Irene, l'unanime plauso ad Ultimo, anche di chi quando sente Sanremo storce il naso e dice è ormai un paese per vecchi. 
Vi ho chiesto di commentare Argentovivo di Daniele Silvestri, un grido d'aiuto e denuncia sociale, forse perchè dietro i vostri smartphone e tablet e banchi e zaini colorati c'è sempre qualcosa di più, che è come dire, nella fragilità dei nostri tempi che dimentica sempre più l'uomo, "Abbi cura di me". 


"Ho sedici anni
Ma è già da più di dieci
Che vivo in un carcere
Nessun reato commesso là
Fuori
Fui condannato ben prima di nascere
Costretto a rimanere seduto per ore
Immobile e muto per ore
Io, che ero argento vivo..."

Agentovivo, di Daniele Silvestri e Rancore


Il testo della canzone "Argento vivo" di 
Daniele Silvestri, racconta la vita dal punto di vista di un adolescente che non si sente libero quando sta a casa o a scuola. 
Infatti definisce questi luoghi come un "carcere", per una persona tanto vivace come lui, dice che è stato condannato anche senza aver fatto niente. 
Incolpa gli adulti dicendo che lo hanno preso da bambino, e lo hanno messo davanti a uno schermo, ed ora conosce solo il mondo virtuale, lui che poteva dare tanto nel mondo vero. 
L' autore indica la Terra come un "mondo vampiro", poichè pensa che questo gli risucchi la linfa vitale, proprio come un vampiro. La sua visione della vita è molto pessimista, questo lo possiamo capire nell'intero complesso del testo, ma più in particolare dall'ultimo verso che recita:
"Se c'è un reato commesso là fuori / è stato quello di nascere", così si capisce che il protagonista è qualcuno che pensa al suicidio, qualcuno che non ha fiducia nella vita, nell'organizzazione sociale e nemmeno in se stesso.
La canzone ha due scopi principali, il primo è quello di denunciare i genitori che danno ai figli, nei loro primi anni di vita, aggeggi tecnologici come telefoni, tablet e computer, infatti, così facendo, non danno loro la possibilità di conoscere bene il mondo vero e le persone reali, la seconda invece è quella di descrivere come si sente un adolescente intrappolato a scuola.
Penso che questa canzone sia molto significativa, e descrive bene i sentimenti tipici degli adolescenti anche se l'autore non è uno di questi. 
Inoltre apprezzo molto lo scambio di voce nella parte finale della canzone, perchè è come se la sua voce interiore, ricolma di rancore, iniziasse a parlare. 

Jessica Xie 


 


Abbi cura di me

Simone Cristicchi ha scritto questa canzone valorizzando la fragilità che ogni persona, anche solo per un po’, possiede. La fragilità che ognuno possiede può essere palese oppure esistono anche persone che riescono a nasconderla,  ma è giusto ed opportuno precisare che in entrambi i casi possedere fragilità non vuol dire per forza possedere una debolezza. Possedere fragilità vuol dire anche, ad esempio, emozionarsi e non aver paura di mostrare al mondo le proprie emozioni. 
Questa canzone vuole cercare di dirci: “Dai valore ad ogni cosa che fai e vivi ogni attimo come fosse l’ultimo”, “ama quello che fai” e soprattutto “perdona te stesso, perdonati per le cose che a tuo parere sono sbagliate, perdonati perché delle volte avresti preferito rimanere insieme ad un amico piuttosto che da solo, perdonati per quelle volte in cui avresti voluto presentarti agli altri più estroversa che introversa”, come nel mio caso, non riesco a perdonarmi il fatto di essere così introversa, cioè non riesco a legare con le persone molto facilmente e questo, sommato ad altri fattori, mi porta ad insicurezza ed inadeguadezza, togliendo valore ad ogni cosa che faccio e chiudendomi ancora di più in me stessa. 
 Michela Di Nardo

"Adesso chiudi dolcemente gli occhi 
e stammi ad ascoltare
Sono solo quattro accordi ed un pugno di parole
Più che perle di saggezza sono sassi di miniera
Che ho scavato a fondo a mani nude in una vita intera
Non cercare un senso a tutto perché tutto ha senso
Anche in un chicco di grano si nasconde l’universo..."


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